Una fase molto importante, che caratterizza l’inizio della nostra attività, è quella dell’ambientamento,
che rappresenta un momento particolare, delicato sia per il bambino sia per i genitori,
perché presuppone la separazione, da parte del piccolo, dalle figure familiari e lo strutturarsi
di rapporti significativi con altri adulti e successivamente con i coetanei.
Questa fase si apre con un
colloquio individuale
con i genitori, in occasione del quale viene
specificato che tale ambientamento verrà seguito inizialmente da un’educatrice di riferimento
che si prenderà cura individualmente del bambino fin dall’ingresso al nido e che, prima ancora
che questo avvenga, entrerà in relazione con i genitori proprio attraverso il colloquio iniziale,
per consentire poter raccogliere ogni informazione utile sulle principali figure di riferimento
a casa, sulla divisione dei compiti, sui ruoli in famiglia, sulle esperienze più significative
del bambino, sull’organizzazione della giornata tipo a casa, sui rapporti sociali del bambino,
con i coetanei e con altri adulti al di fuori dei genitori.
L’ambientamento consiste in un periodo di circa due/tre settimane, in cui il bambino conosce
il nuovo ambiente, nuovi adulti, sperimentando diversi ritmi della giornata e nuove regole.
In queste due/ settimane il genitore è praticamente presente solo nei momenti di ingresso e uscita
del bambino dal nido, per rassicurarlo e soprattutto per l’avvio di un buon rapporto che coinvolge il piccolo,
il genitore e l’educatrice di riferimento, al fine di costruire un rapporto di collaborazione
e di fiducia, per il benessere del bambino.
Le modalità d’ambientamento al nostro nido sono molto graduali: il tempo di permanenza del bambino
viene valutato in base alla soggettività individuale e stabilito considerando le esigenze di ciascun bambino.
Il primo giorno
il bambino ed il genitore frequentano l’asilo solo per circa trenta/quaranta
minuti ed insieme all’educatrice di riferimento sono impegnati alla “scoperta” del nido. Nei giorni successivi
il bambino arriva a frequentare la struttura per un’ora e mezza/due ore: in questa fase si cerca di allontanare,
gradualmente, per quanto possibile il genitore.
Dalla seconda settimana
si aumenta gradualmente la frequenza del bambino per permettergli
di prendere parte al gruppo e alle attività quotidiane. I genitori, in questa fase, sono pressoché
assenti nella struttura.
La terza settimana,
definita di “assestamento”, prevede l’assenza
del genitore dalla struttura e un orario di frequenza sempre più prolungato che tenga conto, ovviamente,
dei bisogni e delle necessità dei singoli bambini al fine di consolidare i contatti affettivi instaurati
in questo periodo d’ambientamento con le educatrici e gli altri bambini.